Quando si parla di tradimento difficilmente si è disposti ad accettare che in quella relazione ci sia stato del vero amore. Il concetto di amore è talmente tanto idealizzato da negarlo completamente quando si tende a macchiarlo. Un vero amore, nella concezione comune, dovrebbe essere sempre perfetto, sempre sincero e leale. Un vero amore non dovrebbe vacillare mai, altrimenti non era amore.
Ma sarà veramente così?
Dipende. Dipende dai motivi che inducono al tradimento. Dipende dall’indole delle persone coinvolte nella relazione e dipende dal loro trascorso, dal loro percorso di crescita e di maturazione personale e, ahimè, dipende sempre da come sono stati abituati a vivere l’amore durante i primi anni dell’infanzia e, soprattutto, dal modo in cui sono stati amati dai loro genitori che, inevitabilmente, li hanno condizionati nel tempo.
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Parlare di tradimento è sempre molto complicato, soprattutto quando non hai mai avuto a che fare con questa tendenza tanto complessa quanto dolorosa per chi la subisce. Essere parte lesa di un tradimento non è mai piacevole. Ti spinge a ricercare le ragioni di quella situazione così spiacevole nelle mancanza che tu possa aver avuto nei confronti della persona che ti ha tradito.
Ammettere con se stessi di avere una qualche responsabilità per tutta quella sofferenza scaturita dal tradimento è ancora più doloroso del tradimento stesso. Inevitabilmente ci si incolpa, anche in parte, anche inconsciamente.
Com’è possibile che sia capitato proprio a me?
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Cos’ha quella persona che io non ho?
Quando sei vittima di tradimento inevitabilmente sei costretto a guardarti dentro. Un tradimento ci rende vulnerabili, porta alla luce insicurezze latenti.
Le reazioni possibili di fronte ad una persona che ci ha tradito, generalmente, sono le seguenti:
Iniziale rabbia verso l’altro. Una costante un po’ univoca quando si scopre di essere stati traditi. Rabbia mista a Negazione, sono due emozioni forti ed opposte che si mischiano inevitabilmente. Negare una realtà è uno strumento cognitivo comune di fronte a situazioni di forte shock; uno strumento di sopravvivenza per ovattare la propria reazione, altrimenti eccessivamente difficile da gestire, e preservare la propria sanità mentale.
Alla negazione subentra la rabbia, verso se stessi o verso l’altro. Entrano qui in gioco componenti caratteriali che inducono il soggetto tradito verso l’una o l’altra strada.
Si tenderà a condannare irrimediabilmente l’altro (chiudendo poi inevitabilmente quella storia) o a intraprendere un percorso di introspezione (per capire le motivazioni di quel gesto e se valga o meno la pena salvare qualcosa).
Perché si tradisce
Si potrebbe comunemente pensare che una persona che tradisce sia una persona che avverte una qualche mancanza nella sua relazione. Non sempre è così. Il tradimento porta con sé una miriade di motivazioni, comprensibili o meno, indissolubilmente legate al carattere ed alla personalità del traditore.
Può stare con il partner più dolce, più presente e più amorevole ma per alcuni non sarà mai abbastanza.
E’ questo il profilo del traditore peggiore, quello che non ama, e che, probabilmente, non ha mai amato se non se stesso. Quello mosso esclusivamente da motivazioni di carattere egoistico, il cui unico scopo è quello di un proprio tornaconto personale, al di là di qualsiasi rispetto per i sentimenti altrui. In qualsiasi relazione si imbatta cercherà sempre e solo il suo benessere e tenderà a scappare nel peggiore dei modi quando non avrà più nulla da guadagnare da quella relazione, che sia stabile o occasionale.
E’ l’egoismo dunque la ragione scatenante in questo caso. Quando si conosce una persona che tende a mettere se stessa al primo posto a discapito di tutto il resto l’unica cosa ragionevole da fare è lasciarlo andare.
Vi sono poi altre motivazioni, di natura strettamente personale, quando si sceglie di tradire il proprio partner:
- Il desiderio sessuale la fa da padrone. Il non sentirsi soddisfatti sessualmente dalla propria relazione induce spesso al tradimento. Un atto fisico dunque che non ha nulla a che vedere con la sfera sentimentale.
- La mancanza di attenzioni da parte del partner. L’amore non è palude con acqua che ristagna. L’amore è un fiume con acqua che necessita di scorrere per poter esistere. Se questo amore si fossilizza, alla lunga, si spegne. Dare per scontato un rapporto equivale, prima o poi, a perderlo. Quando si hanno maturità e valori saldi, quali la fedeltà, la propensione al dialogo per risolvere i problemi, il tradimento non è un’opzione; viceversa, sarà molto semplice ricercare quelle attenzioni di cui ci sentiamo debitori nelle braccia di qualcun altro.
- Il bisogno di conferme personali. L’insicurezza personale pregiudicherà irrimediabilmente ogni relazione che si voglia intraprendere. Quando nutriamo insicurezze personali inevitabilmente insicuri saremo anche nei nostri rapporti con il partner. Il bisogno di continue manifestazioni di amore non è proprio di un amore sano e nutriente. E’ un amore tossico che non potrà mai trovare nutrimento nella routine quotidiana, dove il tran tran della vita spinge inevitabilmente a periodi in cui si tende più o meno a trascurare il partner. Si cercherà altrove qualcosa che riempia questo vuoto, un vuoto che, tuttavia, non potrà mai essere colmato completamente. Ecco perché chi tradisce per bisogno di conferme personali è un traditore seriale che salta da una storia all’altra in cerca di qualcosa che non troverà mai al di fuori, perché quello che gli manca dovrebbe cercarlo dentro di sé.
Sono queste solo alcune delle motivazioni che si celano dietro ad un tradimento. Impossibile generalizzare ed inutili e bigotti sarebbero stereotipi come L’uomo tradisce per sesso, la donna tradisce per amore. L’uomo è un universo sconfinato con sfaccettature troppo differenti e variopinte. Tradire il partner ha sempre motivazioni troppo personali che andrebbero esaminate caso per caso.
Ma perché si tradisce ma non si lascia il proprio partner?
Motivazioni economiche. Interessi economici comuni o paura di perdere la stabilità acquisita sono tra le motivazioni più frequenti che inducono a non lasciare il partner.
Per comodità. Molti traditori non vogliono rinunciare alle comodità acquisite negli anni nel rapporto col partner (qualcuno che li accudisca, che cucini, lavi, stiri…) ma hanno comunque bisogno di distrarsi dalla monotonia quotidiana e di sentirsi ancora attraenti.
Per paura della solitudine. I classici due piedi in una scarpa sono una situazione alquanto comoda per chi tradisce. Si decide infatti di condurre due vite parallele, con tutte le difficoltà del caso, pur di non incorrere nella temuta solitudine.
Per vigliaccheria. L’incapacità di assumersi le proprie responsabilità e di agire di conseguenza è una delle motivazioni che inducono a non lasciare il partner.
Per sesso. Un rapporto datato e definito si riflette inevitabilmente sulla sfera sessuale. Il traditore tradisce per riassaporare i brividi di un tempo, quei brividi che solo una nuova relazione, col fascino del proibito e la paura eccitante di essere scoperti, possono garantire, anche se nel breve periodo. Il traditore, infatti, è consapevole che queste sensazioni cosi inebrianti, alla lunga, quando inevitabilmente subentra la routine, verranno comunque meno. Proprio per questo motivo non lascia definitivamente il partner. Sa cosa lascia ma non sa cosa trova!
Per amore? Diversamente da quanto si possa credere, non sempre chi tradisce non ama. (Blasfemia per molti). Talvolta, il malessere personale è tale nella vita di una persona, da farla smarrire nel baratro della propria sofferenza, che lo sommerge fino quasi a soffocarlo. In questi casi, qualsiasi appiglio appare vitale per non annegare: farebbe di tutto pur di smettere di sentire quel peso che si porta dentro.
Alle volte la propria frustrazione, il senso di inadeguatezza che ci si porta dentro fa sbagliare irrimediabilmente e fa soffrire chi invece meriterebbe solo di sorridere.
Conclusioni
Mille motivi, mille giustificazioni, più o meno plausibili. Tutto per celare che l’animo umano è tendenzialmente fragile quando non si hanno delle convinzioni personali salde. La verità è che chi tradisce, qualsiasi sia il motivo del suo miserabile gesto, non è in pace con se stesso. Può sembrare un affronto nei confronti del partner ma in realtà è verso se stesso. Chi si vuole bene veramente non adotta mezzucci per rincorrere la felicità. Sa quello che vuole, apprezza ciò che ha e se lo tiene stretto! A buon intenditore!
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