Nel 1991 la psicologa psicoterapeuta americana Alaine Aron, ha iniziato a condurre delle ricerche sull’alta sensibilità, denominandola anche Sensory-Processing Sensibility (SPS). Altamente sensibili (PAS) sono persone dotate di una spiccata sensibilità; sono soggetti «altamente sensibili» agli stimoli del mondo:
- Riflessive
- Vanno in confusione se sovrastimolate
- Molto empatiche
- Hanno una marcata creatività
- Molto sensibili alle critiche. Sono persone molto facili da ferire
- Evitano scene di violenza, eccessiva sofferenza perché si immedesimano troppo.
- Danno grande valore a cose spesso date troppo per scontate
“Sei una frignona!”
“Non fare i capricci”
Voci del passato? E che dire di questa frase pronunciata con le migliori intenzioni: “sei troppo sensibile per essere felice?”
Se siete simili a me, avrete sentito tante volte frasi simili a queste, e avrete forse pensato che in voi c’era qualcosa di diverso. Anch’io mi ero convinta di avere un difetto di fondo, che dovevo nascondere e che mi condannava a una vita di secondo piano. Pensavo di essere sbagliata”.(tratto da: E. Aron, Persone altamente sensibili)
Se vedi te stesso riflesso in queste parole potresti essere una PAS, persona altamente sensibile. La psicoterapeuta americana, insieme a suo marito neurologo, ha elaborato un elenco di caratteristiche più specifiche e chiarificatrici, dell’adulto e del bambino, distintive di una persona altamente sensibile. L’elenco completo è disponibile sul sito della dottoressa Aron: www.personealtamentesensibili.it
Gli svantaggi dell’essere altamente sensibile.
Essere troppo sensibile in un mondo sempre più schiavo dell’insensibilità è indubbiamente complicato. Una PAS assorbirà inevitabilmente ogni emozione con cui entrerà in contatto, come un contagio: inevitabile è profondamente pericolo.
Linguaggio verbale e non verbale vengono perfettamente decodificati da un PAS in chiave intima e personale. Questo consente a soggetti altamente sensibili di capire immediatamente chi hanno di fronte; per questo motivo tendono ad essere profondamente schivi e timidi quando non conoscono qualcuno.
I loro meccanismi di difesa (la diffidenza, la timidezza…) mirano a schermarsi di fronte a possibili emozioni negative che il mondo esterno potrebbe gettar loro addosso (il solo stare in compagnia di qualcuno infatti potrebbe influenzare negativamente o positivamente il loro umore per tutto il resto della giornata).
Sono dei veri e propri «lettori di emozioni» le persone altamente sensibili: sono abili lettori delle espressioni altrui e la loro profonda empatia li rende veri e propri protagonisti involontari delle emozioni altrui; inevitabilmente una PAS si immedesimerà nell’emozione vista nell’altro e ne assorbiranno la sensazione. Il dolore, la gioia dell’altro diviene loro dolore e loro gioia, amplificati all’inverosimile. Ha la pelle sottile una persona altamente sensibile. Ogni situazione, ogni incontro li segna inevitabilmente fin dentro alle ossa.
Nelle sue ricerche la dottoressa notò, oltre alla predisposizione genetica all’elevata sensibilità, una certa predisposizione di questi soggetti all’insorgere di uno stato depressivo.
Persone nate sotto lo stesso tetto in medesime famiglie reagiscono diversamente a seconda che siano o meno PAS. L’ipersensibilità, dunque, può essere un vero e proprio svantaggio evolutivo per il soggetto che ne è portatore. Un bambino altamente sensibile di fronte ad un genitore emotivamente immaturo sarà più vulnerabile rispetto ad un bambino cresciuto dagli stessi genitori, ma non altamente sensibile.
Sopravvivere in contesti familiari tossici è molto difficile per un soggetto altamente sensibile. Si troverà costretto a sviluppare strumenti psicologici inconsci per sopravvivere al frastuono emotivo tipico delle famiglie disfunzionali.
Così come nei contesti familiari, anche nei contesti sociali in genere (amore, amicizia) una PAS si troverà emotivamente sovraccaricato se non imparerà a gestire e a canalizzare al meglio questa sua caratteristica.
Ecco alcuni consigli pratici per sopravvivere in un mondo altamente insensibile:
- Limitare le relazioni a quelle sane e nutrienti è un primo espediente per evitare di sobbarcarsi l’emotività altrui. Una PAS tende a sentire tutto sulla sua pelle, qualsiasi emozione, negativa o positiva, proveniente dal mondo esterno. circondarsi di persone sane e positive le aiuterà a nutrirsi di sensazioni piacevoli.
- Costruire un angolo della propria casa in cui potersi rifugiare ogni volta che la vita sembra voglia soffocarli con i suoi ritmi sempre più sfrenati e i suoi rumori sempre più assordanti.
- Non forzarsi in situazioni o relazioni che possano mettere sotto stress.
- Pianificare una via di fuga quando costretti ad avere a che fare con persone o situazioni impossibili da evitare (cene di famiglia, rapporti di lavoro…).
- Prendersi cura del proprio sistema nervoso, eliminando la caffeina, l’alcol, il fumo e favorendo il riposo per ridurre il rischio di sovreccitamento.
Essere una persona altamente sensibile ha sicuramente i suoi lati negativi, ti costringe a fare i conti con una realtà che non valorizza di certo questo tipo di caratteristica, ma, allo stesso tempo, ti consente di vivere appieno ogni momento della propria vita, di sentire intensamente ogni emozione, di entrare completamente in sintonia con esperienze e persone che costellano le nostre vite. Imparare a gestire questa elevata sensibilità è fondamentale per non lasciarsi travolgere dalla stessa.
Redazione Il viaggio è nella testa – Riproduzione riservata